Legge della razza. Strategie e luoghi del discorso giuridico fascista (La)

Riferimento: 9788815146397

Editore: Il Mulino
Autore: Falconieri Silvia
Collana: Istituto Italiano di Scienze Umane. Studi
In commercio dal: 26 Gennaio 2012
Pagine: 321 p., Libro
EAN: 9788815146397
25,00 €
Quantità
Non disponibile

Descrizione

I giuristi dell'epoca fascista si adoperarono per attribuire una veste giuridica alla nozione di razza. Quale fu il loro contributo alla costruzione della diversità dell'ebreo, introdotta con i decreti del 1938? Come fu accolta la nuova categoria di "cittadino italiano appartenente alla razza ebraica", in un momento in cui nomi di origine notoriamente ebraica figuravano tra quelli dei più apprezzati giuristi del tempo? Questo volume analizza gli strumenti e i percorsi attraverso i quali fu definito il discorso giuridico sulla razza nell'Italia degli anni Trenta e Quaranta. Intrecciando diversi registri comunicativi, i giuristi più vicini al regime fascista delinearono i temi conduttori del nuovo "diritto razzista", utilizzando una strategia discorsiva che congiungeva la questione razziale coloniale e quella metropolitana. Particolare attenzione è dedicata alle riviste, luoghi privilegiati in cui furono definite le basi teoriche della dottrina sulla diversità razziale. Fondamentali strumenti per l'elaborazione e la diffusione del sapere giuridico europeo a partire della seconda metà del XIX secolo, le riviste rappresentarono il principale canale di legittimazione del "diritto razzista", che finì così per ritagliarsi una propria specialità.