Unità d'Italia e la Santa Sede (L')

Riferimento: 9788816409743

Editore: Jaca Book
Autore: Sale Giovanni
Collana: Di fronte e attr. Libri civiltà cattolica
In commercio dal: 01 Novembre 2010
Pagine: 195 p., Libro in brossura
EAN: 9788816409743
18,00 €
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Descrizione

In occasione della celebrazione del 150° anniversario dell'unità d'Italia, che fu proclamata il 17 marzo 1861, il dibattito storico sulla questione risorgimentale sta vivendo un momento di vivacità, almeno a livello politico e mediatico. Da varie parti, infatti, e con diverse motivazioni vengono espresse sempre di più non solo da opinionisti, ma anche da politici, perplessità sul modo in cui fu raggiunta l'unità d'Italia e sull'opportunità della forma di Stato accentrato che fu adottata dalla élite politica piemontese del tempo. Per questi la raggiunta unificazione degli antichi Stati regionali sotto lo scettro di casa Savoia, e quindi sotto il modello statuale piemontese, fu un'operazione condotta affrettatamente e sotto l'incalzare degli eventi. Si deve parlare dunque di Risorgimento come di un'operazione sbagliata? O meglio come di una rivoluzione fallita? Il Risorgimento fu un processo lungo e faticoso che sfociò nell'unificazione nazionale; esso si mosse secondo spinte non sempre univocamente indirizzate, dove si sono confrontate posizioni culturali o scelte ideologiche diverse. Per quanto riguarda il profilo ideale, il Risorgimento italiano, almeno agli inizi, ebbe una vocazione pluralista. Come movimento di idee, è nato e cresciuto all'interno del pensiero politico cattolico (bollato, con tono leggermente dispregiativo, come guelfismo o neoguelfismo) e all'interno di questo ha ricevuto il suo primo programma di azione.