Hanno ucciso «Charlie Hebdo». Il terrorismo e la resa dell'Occidente: la libertà di espressione è finita

Riferimento: 9788867084418

Editore: Lindau
Autore: Meotti Giulio
Collana: I Draghi
In commercio dal: 17 Dicembre 2015
Pagine: 168 p., Libro in brossura
EAN: 9788867084418
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Descrizione

7 gennaio 2015: un commando di terroristi islamici fa irruzione nella redazione parigina di Charlie Hebdo e uccide otto fra giornalisti e vignettisti. 13 novembre 2015: un commando di kamikaze fa strage nei locali notturni della capitale francese, causando 129 morti. Perché Parigi? Perché è la città delle vignette su Maometto e di Soumission di Michel Houellebecq. La grande manifestazione Je suis Charlie dell'11 gennaio 2015 è stata una dimostrazione di solidarietà che ha impressionato tutti e però ha anche trasmesso un'impressione fuorviante. Come se da una parte ci fosse il mondo libero unito nel sostegno alla libertà di espressione, e dall'altra una manciata di estremisti islamici che si oppone alla libertà e a tutto ciò che ci è più caro. Ben presto è apparso chiaro che la minaccia alla libertà non veniva soltanto dai barbari alle porte, ma anche dall'interno della stessa cittadella della civiltà. I giornalisti di Charlie erano stati abbandonati, demonizzati, messi sotto scorta e infine processati in quella capitale dei valori europei che è Parigi. Gran parte del giornalismo e della letteratura in Europa non è mai stato Charlie. Questo libro ripercorre per la prima volta la guerra dei trent'anni sulla libertà di espressione e l'islam. Una guerra iniziata con I versi satanici di Salman Rushdie, proseguita con l'affaire delle vignette in Danimarca e culminata nel massacro a Charlie Hebdo. Le vittime sono state vignettisti, giornalisti, scrittori, artisti, traduttori...